Il tasso di inflazione nel mese di ottobre si attesta al +1%, facendo registrare una impercettibile frenata (appena il -0,1%) rispetto al mese precedente. Continuano invece ad aumentare i prezzi dei prodotti a più alta frequenza di acquisto, noti come “carrello della spesa”, che toccano quota +1,7%.
Non è certo necessaria l’analisi di un economista per comprendere che tale andamento non è più sostenibile, soprattutto perché l’aumento dei prezzi contrasta con le condizioni economiche dei cittadini, i cui redditi continuano drammaticamente a consumarsi, e si accompagna ad un mercato occupazionale in gravissima crisi. Basti pensare che questo tasso di inflazione comporta ricadute annue di +324 euro a famiglia.
La mancanza di lavoro è da anni una delle principali piaghe socioeconomiche che affliggono il nostro Paese, con conseguenze sia sui redditi delle famiglie – poiché genitori e nonni si vedono costretti a correre in soccorso di figli e nipoti disoccupati – che sulla domanda interna.
“Interventi rapidi e concreti per il rilancio dell’occupazione, attraverso provvedimenti che superino la logica dei bonus operando un taglio delle tasse sul lavoro, non sono più rinviabili” – dichiara Emilio Viafora, Presidente di Federconsumatori.
E’ inoltre necessario mettere in atto un capillare monitoraggio di prezzi e tariffe per evitare che, come spesso accade, si verifichino aumenti del tutto inspiegabili.