In Alimentazione, Comunicati

I Ministri Dario Franceschini e Maurizio Martina hanno proclamato il 2018 Anno nazionale del cibo italiano, nel corso del quale si svolgeranno manifestazioni e iniziative legate al nostro patrimonio enogastronomico. Si tratta di un evento importante per il Paese, che dovrà essere sfruttato al meglio investendo nel potenziamento e nello sviluppo dell’intero settore agroalimentare e valorizzando le tradizioni e i prodotti italiani sul piano nazionale e internazionale.

L’Anno nazionale del cibo italiano ci offre anche l’occasione per tornare a sottolineare alcune questioni fondamentali per la tutela del consumatore. E’ necessario proseguire nell’elaborazione di norme in materia di etichettatura dei cibi, prevedendo controlli diffusi e sanzioni severe per le trasgressioni, e agire in tal senso anche sul piano europeo, in modo da indurre l’UE a dare (finalmente) piena attuazione al Regolamento comunitario sull’indicazione di origine dei prodotti.  

Sul piano della sicurezza alimentare è inoltre indispensabile affrontare la questione della contaminazione del cibo, un problema grave e troppo spesso sottovalutato. Il mantenimento e l’incremento di un adeguato sistema di risposta e gestione del rischio, il miglioramento della collaborazione tra i diversi settori coinvolti per realizzare azioni congiunte e l’inclusione della sicurezza alimentare nel quadro di programmi nazionali più ampi sono condizioni da cui, pertanto, non si può prescindere per offrire adeguate garanzie ai cittadini in merito ad un problema che si ripercuote direttamente sulla salute dei cittadini.

In questo quadro è infine urgente intervenire sul fronte degli sprechi alimentari. E’ importante affiancare agli incentivi alle donazioni e al recupero dei prodotti previsti dalla normativa interventi su altri fronti – in primis sui sistemi di produzione, distribuzione e consumo al fine di contenere il più possibile la quantità stessa delle eccedenze – nonché realizzare una capillare azione educativa ed informativa per rendere i cittadini, soprattutto i più giovani, realmente consapevoli del valore del cibo.

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