In queste ore si è appreso dall’aggiornamento del sistema di allerta sanitario rapido europeo (RASFF) che alcune confezioni di latte per l’infanzia contaminato dalla salmonella prodotte in Francia sono state distribuite anche nel nostro Paese. In seguito a numerosi casi di salmonellosi, nelle scorse settimane sono stati ritirati centinaia di lotti di latte in polvere Lactalis, venduto in tutto il mondo, ma solo ora veniamo a sapere che anche l’Italia rientra nella lista dei Paesi coinvolti dallo scandalo. Si tratta di una notizia a dir poco allarmante, la cui gravità viene amplificata dal fatto che si tratti di un prodotto destinato ai più piccoli: non è solo una inaccettabile falla nel sistema di sicurezza di una grande multinazionale ma anche un attentato all’incolumità di soggetti particolarmente vulnerabili, come appunto i bambini.
A differenza di quanto accaduto in altri Paesi coinvolti, dove i dicasteri della Salute hanno già reso noto l’elenco delle confezioni coinvolte dal ritiro, in Italia tutto tace e il nostro Ministero della Sanità non ha ancora diffuso alcuna indicazione in merito. Questo silenzio è sconcertante e inaccettabile: è necessario che i cittadini siano adeguatamente informati relativamente ad un fatto che riguarda un prodotto largamente diffuso e che mette a repentaglio la salute di bambini piccolissimi. E’ quindi urgente rendere noti al più presto i dati relativi alle confezioni interessate dal provvedimento, in modo che i cittadini possano individuarle ed evitarne il consumo.
“Episodi di questo genere dimostrano la necessità di incrementare i controlli su tutti i passaggi e i livelli della filiera alimentare per tutelare il fondamentale diritto alla salute dei consumatori nonché di rendere più rapide e trasparenti le comunicazioni da parte del Ministero della Salute” – dichiara Emilio Viafora, Presidente di Federconsumatori.