A gennaio 2018 la produzione industriale diminuisce del -1,9% rispetto al mese precedente, aumenta invece del +4% sull’anno.
Un dato che dimostra tutta la fragilità di un andamento che stenta a stabilizzarsi, riflettendo così il clima generale che caratterizza l’intero sistema economico del Paese.
Anche nel corso dello scorso anno non sono state rare le battute di arresto segnate sul fronte della produzione, nonché le dichiarazioni dell’Istat circa la perdita di intensità della crescita economica.
Non va meglio sul fronte del commercio: le vendite a gennaio segnano, secondo l’Istituto di Statistica, una diminuzione del -0,5% sul mese e -0,8% sull’anno. In termini annui la diminuzione in volume segna addirittura quota -1,9%.
Segno, questo, che la domanda interna si trova ancora in una situazione di vero e proprio stallo, a cui solo un intervento determinato del Governo può dare una svolta.
Anche dal commercio estero giunge oggi un ulteriore segnale allarmante: a gennaio l’export registra un calo del -2,5%.
Si tratta di dati importanti, che chi sarà chiamato alla responsabilità di Governo dovrà analizzare attentamente per intervenire in maniera incisiva e mirata, al fine di gettare la basi stabili per una crescita duratura.
“Il primo passo in questa direzione è una strategia per rilanciare il mercato del Lavoro, attraverso investimenti per lo sviluppo e per la crescita.” – dichiara Emilio Viafora, Presidente Federconsumatori.
Una redistribuzione dei redditi, accompagnata al rilancio dell’occupazione stabile, è quello di cui il nostro Paese ha realmente bisogno, per aprire una nuova fase di crescita improntata all’equità ed al riequilibrio delle profonde disuguaglianze esistenti.