La fiducia dei consumatori a marzo, secondo l’Istat, torna a salire, segnando il livello più alto da gennaio 2016.
In particolare, indica l’Istituto Nazionale di Statistica, tale andamento riflette un “miglioramento dei giudizi sulla situazione economica del Paese” e un “ridimensionamento delle aspettative sulla disoccupazione”.
Una prospettiva più che ottimista quella rilevata dall’Istat, che a nostro avviso non tiene conto delle condizioni ancora incerte in cui versa il nostro sistema economico, caratterizzato da un tasso di disoccupazione ancora elevato, una domanda interna in fase di stallo e un potere di acquisto fermo.
A peggiorare ulteriormente tale situazione si aggiunge la minaccia degli aumenti dell’IVA. Se, come sembra, non si riuscirà a sterilizzare le clausole di salvaguardia, tali incrementi avverranno in diverse fasi a partire dal 2019, determinando, a regime, un aggravio di circa 795 Euro annui a famiglia.
Inutile sottolineare come, in una fase instabile come quella attuale, tali aumenti avrebbero effetti disastrosi sull’intera economia. Inciderebbero, infatti, in maniera ulteriormente negativa sulla capacità di acquisto delle famiglie, specialmente quelle meno abbienti, con un forte impatto sulla domanda interna e con ripercussioni sul sistema produttivo e sull’occupazione.
Per questo rivolgiamo, innanzitutto, un appello al futuro Governo affinché decida di adottare i provvedimenti necessari a scongiurare tali aumenti.
Inoltre torniamo a sottolineare la necessità di un intervento urgente per affrontare la principale priorità del Paese: il lavoro. Come ribadiamo da tempo, la realizzazione di un piano strategico per il rilancio dell’occupazione non è più rinviabile: realizzare investimenti per la crescita e lo sviluppo e ridurre significativamente le tasse sul lavoro dovranno essere i primi punti all’ordine del giorno della nuova agenda di governo.
“Si tratta di interventi fondamentali se si vuole avviare una crescita stabile e duratura, che abbia carattere strutturale e non sia affidata a sporadici episodi di ripresa, ma soprattutto se si vuole delineare un piano teso alla redistribuzione dei redditi ed all’eliminazione delle gravi disuguaglianze esistenti nel nostro Paese.” – afferma Emilio Viafora, Presidente Federconsumatori.