Il tasso di inflazione per il mese di Maggio compie un vero e proprio balzo in avanti, raggiungendo quota +0,4% su base mensile e +1,1% su base annua. Una crescita allarmante, che appare ancora più grave se si considera il notevole incremento (+1,9%) dei prezzi dei generi alimentari.
Secondo l’Istat l’accelerazione è da attribuire principalmente ai prezzi dei beni alimentari non lavorati.
Si tratta di percentuali insostenibili per le famiglie, che devono affrontare spese non proporzionate alle retribuzioni e i cui bilanci sono ancora gravemente appesantiti da una crisi economica che non ci siamo ancora lasciati alle spalle. I segnali di ripresa sono pochi, timidi, zoppicanti e incerti e ancora non sono stati realizzati gli interventi necessari ad imprimere la radicale inversione di tendenza di cui il Paese ha assoluta necessità. Il livello elevato raggiunto dai prezzi aggrava lo stallo della domanda interna, che a sua volta si ripercuote su produzione e occupazione: è una vera e propria spirale che avviluppa l’intero sistema economico nazionale.
Da tempo invochiamo, restando purtroppo inascoltati, interventi per la redistribuzione dei redditi e per l’occupazione che consentano di costruire basi solide e concrete per la crescita e lo sviluppo.
“La gravità della situazione, già di per sé drammatica, viene amplificata dall’incertezza politica. Per questo facciamo appello al senso di responsabilità delle Istituzioni perché si operi nell’interesse dei cittadini e non in nome di dannosi populismi e protagonismi” – dichiara Emilio Viafora, Presidente di Federconsumatori Nazionale.
I provvedimenti necessari a far ripartire l’economia vengono rimandati da troppo tempo e lo stallo politico ne provoca l’ulteriore rinvio, esponendo il Paese ad enormi rischi. Come abbiamo ribadito più volte, l’approvazione del DEF e la sterilizzazione delle clausole di salvaguardia rappresentano i punti da porre in cima alle priorità del Governo.