La sezione fallimentare del Tribunale di Treviso, con sentenza dello scorso 26 giugno, ha appurato che al momento della liquidazione di Veneto Banca l'istituto di Montebelluna risultava essere già in stato di insolvenza, con una passività accertata di 538 milioni di euro.
La sentenza firmata dai Giudici Antonello Fabbro, Francesca Vortali e Petra Uliana, di fatto, apre le porte ad un nuovo filone di indagine ovvero quello per il reato di bancarotta. Si allungano, così, i termini di prescrizione che già incombono minacciosamente sul processo principale, per aggiotaggio ed ostacolo alla vigilanza, già rallentato dal trasferimento dell'udienza preliminare da Roma a Treviso, che ancora oggi attende la fissazione della nuova comparizione avanti al GUP trevigiano. Particolarmente soddisfatto risulta essere il Sostituto Procuratore che, coadiuvato nelle indagini dalla Guardia di Finanza, vede ora più spazio per perseguire gli ex vertici di Veneto Banca.
L’avanzamento delle indagini e delle analisi sui bilanci rende ancora più urgente una accelerazione del processo di ristoro per i risparmiatori che hanno affidato i propri averi all’istituto bancario in questione, specialmente quelli che versano in condizioni economiche di maggiore difficoltà.