L’Istat diffonde oggi le stime relative al tasso di inflazione a luglio, con una crescita del +1,5% su base annua.
Tale aumento si traduce, per una famiglia media, in un aggravio di +444 Euro annui.
Schizza ancora più in alto il tasso relativo al carrello della spesa, che si attesta al +2,3%.
Preoccupano in maniera particolare gli aumenti che investono i prodotti alimentari.
Tale andamento rappresenta un grave campanello di allarme, a maggior ragione se si tiene conto del fatto che l’incidenza dell’aumento dei prezzi pesa in misura notevolmente maggiore sui redditi medio-bassi.
Aumenti di questa portata risultano, infatti, insostenibili per le famiglie, che devono affrontare spese non proporzionate alle retribuzioni percepite.
Il protrarsi di tale andamento non farà altro che contenere ulteriormente la domanda interna, con un impatto negativo sul versante della produzione e, conseguentemente, sull’andamento occupazionale.
“Tale andamento rivela, ancor auna volta, la necessità di interventi in grado di imprimere una svolta radicale in direzione della crescita equilibrata e sostenibile, attraverso un rilancio dell’occupazione ed una attenta redistribuzione dei redditi.” – dichiara Emilio Viafora, Presidente di Federconsumatori Nazionale.