In Comunicati, Politica e Società

In queste settimane la tensione sociale nel nostro Paese ha raggiunto livelli elevatissimi, soprattutto nel quadro delle questioni relative all’immigrazione. Sono allarmanti le violenze ai danni di persone di colore che si sono susseguite nel giro di pochi giorni in tutta Italia: una lunga lista di gravissimi episodi in un breve lasso di tempo. Nonostante l’evidente gravità della situazione, le istituzioni non solo dimostrano un perfetto immobilismo ma addirittura minimizzano l’accaduto. Nei giorni scorsi al Ministro Salvini, che ha liquidato l’attuale clima xenofobo come “un’invenzione della sinistra”, ha fatto eco il Ministro Di Maio, che nega con decisione l’esistenza di un’emergenza razzismo. 
Ma c’è di più. Oggi il Ministro Fontana arriva addirittura a prospettare l’abolizione della Legge Mancino, che vieta gesti, azioni e slogan legati all'ideologia nazifascista (o comunque inneggianti alla violenza e alla discriminazione su base etnica, razziale, religiosa o di nazionalità) nonché l’utilizzo di simbologie relative a questi movimenti politici. 
E’ assolutamente inaccettabile che un Ministro della Repubblica proponga di abrogare la norma che costituisce il principale strumento di contrasto ai crimini d’odio. E’ ormai evidente che nel nostro Paese è in corso una vera e propria emergenza sociale: in tale contesto l’atteggiamento del Governo rischia di aprire la strada ad una pericolosissima deriva e di legittimare forme, violente e non, di xenofobia e intolleranza. 
Non si tratta, inoltre, di una questione esclusivamente normativa ma anche e soprattutto di un problema umano ed etico: teorie e condotte di stampo razzista sono quanto di più aberrante possa verificarsi all’interno di una collettività. In un Paese democratico condannare e agire contro questi episodi è un atto di civiltà dovuto verso chi li subisce e anche nei confronti di tutti i cittadini (per fortuna la stragrande maggioranza!) che si riconoscono nei valori dell’uguaglianza e dell’inclusione. 
 “Un Ministro che mostra di disprezzare i princìpi dell’antifascismo e dell’antirazzismo non è degno di ricoprire questo incarico, anche perché al momento della sua nomina ha a sua volta giurato sulla Costituzione, che invece riconosce e tutela questi valori. Nel rispetto di tutti i cittadini dovrebbe dimettersi immediatamente” – dichiara Emilio Viafora, Presidente di Federconsumatori Nazionale.   

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