Ieri l’IVASS ha pubblicato i dati aggiornati relativi alle “risveglio” delle polizze dormienti.
“Sono state finora “risvegliate” 187.493 polizze, per un totale di 3,5 miliardi di euro, già pagati ai beneficiari o in corso di pagamento. – riporta l’IVASS rendendo noto come tale attività sia state resa possibile grazie alle verifiche effettuate dalle imprese e inviate all’IVASS e al successivo incrocio dei codici fiscali da parte di quest’ultima con l’Anagrafe Tributaria.
L’Istituto aggiunge che: “Restano da indagare altri 900.000 contratti, relativi per la maggior parte a polizze temporanee caso morte.”
L’IVASS comunica che ha altresì deciso di ampliare il perimetro di ricerca, arrivando così a coprire 16 anni di possibile dormienza.
Dati senza dubbio positivi, apprezziamo in tal senso lo sforzo dell’IVASS nel cercare di risalire ai beneficiari attraverso un incrocio di dati e ci auguriamo che presto vengano rintracciati tutti coloro che hanno diritto a riscuotere questi tesoretti inaspettati. Allo stesso tempo ci auguriamo che Poste attui una operazione simile per rintracciare le polizze che fanno capo all’azienda.
È necessario che i cittadini siano adeguatamente informati su tale situazione, in modo che possano verificare i propri documenti e quelli dei parenti anziani, per evitare di perdere gli importi dovuti.
È bene ricordare che si hanno dieci anni di tempo per riscuotere tali polizze: decorso tale termine l'importo confluisce in un fondo del Ministero delle Finanze.
Chi rinvenisse una polizza propria o di un parente deceduto deve immediatamente chiederne la liquidazione alla compagnia emittente.
Se qualcuno avesse dubbi in merito alla possibile sottoscrizione di una polizza da parte di un parente deceduto può rivolgersi alle sedi della Federconsumatori per la necessaria assistenza.