L’andamento dei consumi delle famiglie, secondo gli ultimi dati, è ancora in calo e la crescita dei redditi è decisamente più lenta e inadeguata rispetto all’incremento della spesa. Ciò determina e aggrava di giorno in giorno un progressivo impoverimento delle famiglie. Nonostante ciò oggi l’Istat ha diffuso stime ottimistiche sulla fiducia dei consumatori, che registrerebbe un aumento, passando da 115,3 a 116.
Non vorremmo si trattasse dell’effimero effetto di promesse e slogan elettorali, che bisogna vedere se si tradurranno in realtà. Reddito di cittadinanza, riforma delle pensioni, solo per citare alcune degli impegni promessi, sono ancora lontane ipotesi per cui non si è trovata la copertura. Intanto è necessario ancora trovare le risorse per saldare i “debiti” con le migliaia di cittadini che da mesi non ricevono quanto gli spetta per il REI.
Alla luce di tali fatti troviamo, purtroppo, poco realistici i dati sulla fiducia diffusi oggi dall’Istituto Nazionale di statistica, in quanto falsati da un vero e proprio “fattore aspettativa” che si basa su scarse certezze.
Ad aggravare il quadro complessivo si aggiunge l’allarme relativo al mercato occupazionale, ancora caratterizzato da precarietà e incertezza.
I cittadini si aspettano misure che incidano direttamente sul potere di acquisto e sulla redistribuzione dei redditi: per questo è urgente avviare un piano di rilancio degli investimenti per lo sviluppo, capaci di dare nuovo slancio all’occupazione.
“È giunto il momento di agire concretamente per dare ai cittadini dei motivi reali per cui essere ottimisti e fiduciosi.” – afferma Emilio Viafora Presidente Federconsumatori.