Il tweet del Commissario europeo per la Giustizia, VÄ›ra Jourová, sul nuovo contratto di servizio di Ryanair, in vigore da poco meno di un mese, rappresenta un segnale positivo di interesse da parte dei rappresentanti dell’UE nei confronti dei comportamenti ormai abitualmente scorretti della nota compagnia low cost. Il Commissario ha sottolineato la non conformità alle norme comunitarie dell’articolo 2 comma 4 del contratto, in cui si specifica che eventuali controversie con il vettore sono soggette “alla competenza esclusiva dei Tribunali Irlandesi”. Si tratta di una vera e propria clausola vessatoria, poiché in sostanza i passeggeri possono ricorrere a mezzi di tutela legale solo in Irlanda. Un po’ come se i diritti dei consumatori non fossero validi al di là dei confini irlandesi.
Se da una parte è apprezzabile la richiesta avanzata dal Commissario “alle autorità per la protezione dei consumatori di esaminare queste pratiche”, è altrettanto vero che per tutelare i viaggiatori non bastano annunci e commenti sui social network. Abbiamo già denunciato in altre occasioni le condotte poco trasparenti di Ryanair, che sempre più spesso adotta provvedimenti finalizzati a limitare impropriamente i diritti dei viaggiatori, e il problema sta assumendo dimensioni importanti nel settore dei trasporti e del turismo. Considerando dunque la rilevanza della questione, chiediamo non solo che l’appello del Commissario non cada nel vuoto ma anche che le stesse istituzioni UE intervengano quanto prima con azioni concrete a difesa dei cittadini, varando provvedimenti ad hoc per impedire a Ryanair di applicare clausole vessatorie, per garantire la possibilità di ricorrere alla tutela legale in tutti i Paesi in cui la compagnia è operativa e per garantire il rispetto delle regole da parte di tutti gli operatori.