L’Istat annuncia oggi che l’inflazione ad ottobre rimane invariata sul mese, in termini annui, invece, si attesta all’1,6%.
Rallenta ulteriormente, inoltre, il tasso relativo al cosiddetto carrello della spesa, che passa dall’1,5% al 1%.
Un dato alquanto inatteso, soprattutto se si considerano gli aumenti che si continuano a registrare sul piano dei carburanti e dei costi energetici.
Il tasso di inflazione a questi livelli, in ogni caso, comporterà aggravi di circa 474 Euro annui.
Un aggravio che appare ancora più grave dal momento che avviene in un momento di forte difficoltà delle famiglie nel far fronte alle spese quotidiane. Una difficoltà dettata, nella maggior parte dei casi, dal divario tra l’incremento della spesa e quello, ancora esiguo e insufficiente, dei redditi. Da un nostro recente studio è infatti emerso come dal 2013 al 2018, vi sia stata una crescita del reddito medio del +4,4% (3,8% al netto dell’inflazione), a fronte di un aumento della spesa del +6,4%. La spesa cresce più velocemente del reddito, specialmente per i redditi medio- bassi.
Per questo si rende sempre più urgente avviare piani di investimento in grado di fornire nuove prospettive di sviluppo e crescita all’economia, di cui purtroppo non vi è traccia del DEF.
“Per far fronte all’aumento di spesa prospettato, infatti, è necessario che il Governo operi una seria redistribuzione dei redditi e agisca per creazione nuove e concrete opportunità di lavoro stabile, superando le forme di sostegno.” – afferma Emilio Viafora, Presidente della Federconsumatori.