La sanzione che l’Antitrust ha emesso nei confronti di Enel e Acea è sicuramente positiva, ma in realtà, tra le righe del provvedimento, vi sono alcuni elementi che rivelano una situazione inaccettabile.
Emerge, infatti, che sul mercato tutelato il margine annuale di un cliente si attesta a circa la metà (48%) di quella sul mercato libero.
Alla luce di questo dato, attestato anche dall’Autorità, non si spiega la vera e propria corsa all’abolizione del mercato tutelato, se non nell’ottica di voler favorire le aziende venditrici di energia che, in questo modo, avranno ampi margini di guadagno su ogni cliente.
È evidente che tale operazione penalizzerà fortemente soprattutto le famiglie che si trovano in condizioni di maggiore disagio economico. È a loro che bisogna pensare prima di tutto, individuando le soluzioni necessarie a tutelare il loro diritto a fruire dell’energia in modo adeguato per condurre condizioni di vita dignitose.
La povertà energetica è un fenomeno che avanza velocemente ed in maniera allarmante nel nostro Paese. Per questo è urgente disporre entro la primavera l’erogazione automatica del bonus energia, gas e idrico in bolletta, nonché completare il processo di liberalizzazione attraverso la disposizione di opportune misure di tutela delle fasce più deboli.
Non è tollerabile che i cittadini continuino a pagare non solo oneri di sistema sproporzionati, ma anche tariffe sempre più elevate, aggravate da ampi margini di guadagno delle aziende.