Ancora una volta l’attività ispettiva dei Carabinieri del NAS porta alla luce, purtroppo, gravi violazioni nell’ambito della sicurezza alimentare. In provincia di Verona le forze dell’ordine hanno sequestrato confezioni di olio, per un totale di quasi tre tonnellate, illegittimamente etichettate come extravergine biologico, e in provincia di Novara i titolari di un’azienda agricola sono stati ritenuti responsabili di truffa aggravata e frode in commercio per aver spacciato come biologici prodotti agroalimentari in realtà provenienti da coltivazioni convenzionali. E non è tutto. All’interno di un ristorante in provincia di Perugia sono stati sequestrati trenta chili di alimenti scaduti e nella stessa zona è stata posta sotto sequestro un’area di stoccaggio di prodotti ortofrutticoli invasa dai topi, mentre in un esercizio commerciale a Bari un quintale di alimenti e 200 litri di bevande sono stati individuati in un seminterrato in pessime condizioni igienico sanitarie e di conseguenza sequestrati.
La frequenza con cui continuano a verificarsi reati nell’ambito della sicurezza alimentare è a dir poco allarmante e non ci stanchiamo di ribadire che in questi casi è necessario adottare la linea della tolleranza zero. Si tratta di illeciti che mettono a rischio la salute dei consumatori per meri scopi di lucro e che pertanto devono essere puniti con la massima severità.
“Il diritto dei cittadini alla sicurezza e alla salubrità dei prodotti è sacro e inviolabile. E’ evidente che le ammende amministrative non costituiscono un deterrente efficace, quindi urge l’introduzione di misure più rigide per contrastare adeguatamente le attività illecite in questo settore” – dichiara Emilio Viafora, Presidente di Federconsumatori.
L’attività dei Carabinieri dei NAS è di fondamentale importanza e per questo occorre destinare maggiori forze e risorse all’incremento dei controlli sull’intera filiera di produzione e distribuzione per tutelare i cittadini da qualsiasi speculazione.