Il prezzo dei carburanti, dopo i rincari dei giorni scorsi, segna oggi una tregua, facendo attestare i prezzi della benzina a quota 1,57 Euro al litro ed il gasolio a 1,499 Euro al litro (in modalità self service).
Un livello di prezzo a cui non assistevamo da tempo, imputabile in parte ad una crescita dei costi della materia prima, ma non solo: la debolezza del cambio Euro/Dollaro ha inciso, infatti, in maniera notevole sull’andamento dei prezzi dei carburanti.
L’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha calcolato che ogni centesimo di aumento sul costo della benzina riporta sulle tasche degli automobilisti un rincaro complessivo tra costi diretti ed indiretti di +13 Euro annui. Se pensiamo che, da inizio anno, la benzina è aumentata di circa 9 centesimi ben si comprende come tale voce rappresenti un onere spesso insostenibile per i cittadini.
Il Governo potrebbe incidere in maniera positiva su tale andamento introducendo un meccanismo che proponiamo da anni: l’accisa mobile. Si tratta di disporre un adeguamento automatico in grado di sterilizzare l’accisa in relazione all’andamento dei costi della materia prima.
È noto, infatti, come l’accisa sui carburanti incida notevolmente sul loro prezzo finale, per circa il 50% nel caso della benzina (ben 72,8 centesimi al litro!).
A questo si aggiunge il fatto, inspiegabile a nostro avviso, che vede l’applicazione dell’IVA anche sull’accisa, dando luogo in questo modo ad una vera e propria tassa sulla tassa. Applicando l’IVA solo al carburante e non all’accisa gli automobilisti risparmierebbero ben 15 centesimi al litro pari, in termini annui, tra costi diretti ed indiretti a 194,80 Euro.
Per questo chiediamo al Governo di intervenire in maniera tempestiva su questa delicata tematica che riguarda tutti: non dimentichiamo, infatti, che in Italia oltre l’86% delle merci è trasportata su gomma, pertanto ogni centesimo di aumento del carburante incide in maniera notevole sull’andamento dei prezzi dei beni di consumo.