L’Istat registra oggi “un miglioramento diffuso” del clima di fiducia dei consumatori, che a maggio segna 111,8 punti, registrando il primo aumento da gennaio 2019.
Un dato alquanto fuori luogo, specialmente se si considera l’attuale situazione di incertezza sul piano economico e politico.
L’Istat specifica, infatti, come le interviste siano state effettuate prima delle elezioni europee e forse (aggiungiamo noi), sono state influenzate da un eccessivo ottimismo indotto dalle speranze sugli esiti delle votazioni.
Purtroppo non ci sono motivi concreti per cui i cittadini dovrebbero rallegrarsi. Tra questi spiccano le deludenti performances del reddito di cittadinanza e l’incombente minaccia dell’aumento dell’IVA, con la prospettiva di ricadute di 831 Euro annui a famiglia: tutte premesse che non lasciano sperare nulla di positivo per la crescita della nostra economia ed il miglioramento della situazione delle famiglie.
A tutto ciò si aggiunge la lettera attesa da Bruxelles in cui l’UE chiederà conto al Governo di cosa intende fare per evitare lo sforamento del deficit. Vicenda che aggiungerà ulteriori debolezze ed esporrà il Paese alla minaccia di speculazioni internazionali.
“Sarebbe ora che il Governo prendesse atto con responsabilità della situazione in cui si trova il Paese, decidendosi a dare risposte concrete sui reali problemi che affliggono i cittadini.” – afferma Emilio Viafora, Presidente della Federconsumatori.
In tal senso si rende sempre più urgente avviare misure utili a rilanciare una vera e duratura ripresa, attraverso un serio piano di investimenti destinati allo sviluppo tecnologico, alla ricerca, alla modernizzazione e alla realizzazione delle infrastrutture.
Inoltre, è indispensabile programmare tutti gli interventi necessari a scongiurare l’aumento dell’IVA dal 2020, che avrebbe effetti disastrosi sull’intero sistema economico.