Nonostante le declamate modifiche al Registro delle Opposizioni, che dovrebbero permettere l’iscrizione anche agli utenti che non vogliono ricevere offerte commerciali, né sul telefono fisso né sul cellulare e nemmeno tramite la posta cartacea, è ancora tutto fermo e i cittadini attendono di poter usufruire su tali novità.
Il regolamento estende, inoltre, la possibilità di iscrivere anche i numeri di telefonia mobile e i numeri riservati o non presenti negli elenchi telefonici pubblici, superando così una delle criticità del registro che abbiamo sempre denunciato.
Il Garante della Privacy pur approvando il regolamento predisposto dal Ministero dello Sviluppo Economico, ha presentato alcune importanti osservazioni in merito alle proposte presentate, utili anche per evitare successivi problemi che potrebbero alimentare il contenzioso.
Innanzitutto il Garante ritiene che sia necessario chiarire bene che l’iscrizione al Registro comporta automaticamente l’opposizione a tutti i trattamenti a fini promozionali, da chiunque effettuati e la revoca anche di tutti i consensi manifestati in precedenza.
Secondo il Garante, poi, Il Ministero dovrebbe prevedere la possibilità di iscrivere nel Registro tutti gli indirizzi postali, anche quelli che non sono presenti negli elenchi telefonici.
Infine sulle sanzioni: il Garante propone di prevedere in caso di comportamenti illegittimi una responsabilità, non revocabile tramite contratto, tra l’azienda ed il call center che ha effettuato la chiamata.
Riteniamo il lavoro svolto di fondamentale importanza per la tutela di uno dei beni oggi più ambiti dal cosiddetto mercato: i dati e la profilazione dei consumatori, ma NON POSSIAMO NON RILEVARE che i tempi per l’aggiornamento della normativa sul Registro delle Opposizioni si stanno prolungando eccessivamente. Esortiamo quindi il MISE ad accelerare e concludere l’iter di approvazione del regolamento, dando così concreta applicazione alla legge che risale all’inizio del 2018.