Recentemente la Corte di Giustizia Europea si è pronunciata in merito all’etichettatura dei prodotti, stabilendo come gli alimenti originari dei territori occupati dallo Stato di Israele debbano riportare obbligatoriamente l’indicazione di origine accompagnata, nel caso in cui provengano da un insediamento israeliano all’interno di tale territorio, dell’indicazione di tale provenienza.
Un elemento di trasparenza imprescindibile nei confronti dei consumatori, che hanno il diritto di conoscere l’esatta provenienza del prodotto che stanno consumando.
La Corte ha dichiarato, in tal senso, che “l’indicazione del territorio di origine degli alimenti in questione è obbligatoria, al fine di evitare che i consumatori possano essere indotti in errore in merito al fatto che lo Stato di Israele è presente nei territori in quanto potenza occupante e non in quanto entità sovrana.”
Una decisione che reputiamo estremamente importante, in quanto non solo sancisce il dovere dei produttori di indicare correttamente ed in maniera trasparenze l’origine dei prodotti, ma soprattutto riconosce l’importanza del ruolo dei consumatori che, attraverso le loro scelte, mettono in atto azioni improntate alla propria coscienza e senso critico.
In tal modo si riconosce e si sottolinea la responsabilità che le aziende, i distributori e i cittadini stessi hanno nello scegliere prodotti che provengono, di fatto, da territori occupati che violano i diritti umani e le più basilari norme di diritto internazionale.