Si è aperto in questi giorni il dibattito sulla responsabilità dei medici e sull’atteggiamento speculativo messo in atto da alcuni avvocati e associazioni che, facendo leva sul dolore delle famiglie delle vittime e dei pazienti, proponevano facili e sicuri risarcimenti.
Federocnsumatori nei giorni scorsi ha preso una posizione decisa contro tenta di lucrare sul possibile contenzioso che potrebbe aprirsi tra pazienti (e loro familiari) e medici, professioni sanitarie in genere e strutture pubbliche e private in seguito alla pandemia e ai numerosissimi decessi.
Alla luce di questa discussione, di tali abusi e delle possibili norme per contrastarli, abbiamo scritto al Ministro della Salute, alla Presidente della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati ed al Presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato, sottoponendo loro alcune valutazioni relative al tema della responsabilità delle professioni sanitarie nel periodo dell’emergenza COVID-19, nella prospettiva di un giusto equilibrio tra la difesa degli operatori del settore e la tutela dei diritti dei pazienti.
Di seguito i punti evidenziati:
1) la mitigazione di responsabilità delle professioni sanitarie e delle strutture sanitarie e socio-sanitarie pubbliche e private, non può ricomprendere le situazioni di colpa grave e di dolo considerando anche quanto proposto dall’emendamento AS 1766, lettera c) all’art.1 del DL 18/2020 (a firma dei Senatori Stefano, Collina, Boldrini, Bini, Parrini);
2) la deroga dalla Legge 24/2017 non può che applicarsi a quelle prestazioni esplicitamente rivolte alla cura del COVID-19 e non già a tutte le prestazioni sanitarie e socio-sanitarie effettuate nel periodo relativo all’emergenza da pandemia.
Riteniamo fondamentale che si giunga a un provvedimento che contemperi sia l’eccezionalità degli eventi in corso, che può giustificare una temporanea deroga della Legge n. 24 – 8 marzo 2017, sia il diritto dei cittadini ad una giusta tutela evitando un assoluto esonero di responsabilità.