Sono ancora molti i cittadini che, ogni giorno, si segnalano aumenti sconsiderati e del tutto ingiustificati dei pezzi.
Pane, pasta, frutta, verdura, olio, molti beni di prima necessità, soprattutto appartenenti al settore alimentare, subiscono ritocchi al rialzo del prezzo, che arrivano anche a segnare quota +35% rispetto ai normali prezzi applicati in questa stagione.
Non fanno eccezione anche prodotti per l’igiene e la cura della persona, nonché i detergenti per la casa. Da Nord a Sud la situazione non cambia, nei piccoli esercizi come presso la grande distribuzione.
Per questo torniamo a chiedere un intervento urgente da parte delle autorità competenti, a partire dal Ministero dello Sviluppo Economico e dalle Forze dell’Ordine.
Molte famiglie si trovano in grave difficoltà a causa della perdita del lavoro di uno dei suoi componenti o della mancanza di reddito in questo delicato momento. Il ricorso alla cassa integrazione è sempre più diffuso. Il potere di acquisto delle famiglie è in calo vertiginoso. Di fronte a questa situazione queste speculazioni non solo sono inammissibili, ma si rivelano profondamente dannose per l’intero sistema economico.
È necessario ed urgente che le autorità preposte intervengano con fermezza per stroncare questi comportamenti, che tra l’altro rendono inutili gli sforzi messi in campo dal Governo, dagli Enti Locali, dalle Associazioni di categoria. A nulla valgono sconti e buoni spesa se poi i prezzi aumentano in maniera indiscriminata.
Le speculazioni sono un comportamento condannabile in ogni momento, ma ora più che mai. A nostro avviso, chi le mette in atto in questa difficile fase, dovrà essere punito con sanzioni più severe e rigide di quelle normalmente adottate.