Il balletto di regole e dietrofront a cui abbiamo assistito nei giorni scorsi in materia di distanziamento sociale sui treni è stato uno di più grandi errori che si potessero commettere in questa fase: creare confusione nei cittadini.
Mentre in Spagna e in Francia assistiamo a nuovi focolai e picchi di contagi, mentre le Istituzioni a tutti i livelli ribadiscono che l’allarme non è passato e non bisogna abbassare la guardia tornando a una vita pre-covid, ecco che come un fulmine dal cielo arriva la notizia dell’abolizione del distanziamento sui treni. All’inizio a molti è sembrata una fake news a cui non dare molto peso, man mano che il dibattito si è acceso tutti abbiamo capito, amaramente, che non si trattava di uno scherzo.
Ecco allora che è giunto il dietrofront del Governo: unico risultato? Creare tanta confusione ai cittadini e disagi a non finire, con la cancellazione di numerosi treni e l’avvio delle pratiche per i dovuti rimborsi.
Rimane il braccio di ferro con le Regioni, che in alcuni casi hanno deciso con troppa disinvoltura e con un pizzico di superficialità di far decadere il distanziamento sui mezzi pubblici. Quello che sorprende è come le prime ad allentare le maglie siano state proprio le regioni più colpite dal contagio.
Esistono poi realtà, a partire da Roma, dove teoricamente il distanziamento vige ancora, ma i mezzi pubblici son tornati ad essere sovraffollati come in passato.
È necessaria, soprattutto in relazione ad una emergenza sanitaria che ha colpito così duramente il Paese, una linea politica unica, improntata alla sicurezza. Questo non significa travalicare l’autonomia regionale, ma garantire a tutti gli stessi livelli di tutela, quelli più opportuni suggeriti da epidemiologi ed esperti in grado di affrontare questa delicata situazione. Tutti i sacrifici compiuti sin qui non possono essere vanificati in nome di motivazioni economiche.
Federconsumatori, come sempre, con i suoi sportelli presenti in tutta Italia è al fianco dei cittadini coinvolti dai disagi per la richiesta di rimborso. Siamo inoltre impegnati per la tutela della salute pubblica, per questo chiediamo al Governo di fare chiarezza, fornendo ai cittadini e alle aziende di trasporto indicazioni precise, univoche, serie.