Sono state pubblicate le indicazioni di Trenitalia per richiedere il rimborso degli abbonamenti regionali non utilizzati a causa della pandemia. Quella che ad un primo sguardo potrebbe apparire come una notizia positiva per gli utenti è in realtà una posizione che va in netto contrasto con quanto previsto dal Decreto Cura Italia. In base alla normativa gli utenti possono chiedere il rimborso del periodo di abbonamento non fruito sotto forma di voucher o di prolungamento della validità del titolo di viaggio, sebbene il Decreto non attribuisca esplicitamente all’utente la scelta tra le due opzioni. La validità di tali disposizioni è estesa a tutti i clienti TPL dell’intera rete nazionale e il testo non accenna ad ulteriori intese tra la compagnia e le amministrazioni locali né ad eventuali termini di tempo per la presentazione della richiesta. Trenitalia ha invece concordato specificamente tempi e modalità di rimborso con le singole regioni, imponendo peraltro la scadenza del 31 ottobre prossimo per la presentazione della richiesta.
A ciò si aggiunge il fatto che l’azienda abbia pubblicato sul proprio sito soltanto le indicazioni relative ad alcune regioni italiane senza neanche accennare alla normativa nazionale né specificare se siano in corso altri accordi con le regioni non incluse nella lista, con una evidente carenza di informazione e di trasparenza nei confronti degli utenti.
Qualsiasi ostacolo o alterazione all’esercizio del diritto di rimborso nelle modalità previste dal Cura Italia è da ritenersi illegittimo e proprio per questo i legali di Federconsumatori stanno valutando la possibilità di trasmettere una segnalazione all’Autorità dei Trasporti ed eventuali altre azioni da intraprendere. Nel frattempo invitiamo gli utenti coinvolti a contattare le nostre sedi presenti su tutto il territorio nazionale per informazioni e assistenza e/o per segnalare condotte scorrette o non trasparenti.