L’Istat conferma oggi che l’inflazione a settembre resta negativa, per il quinto mese consecutivo, rivedendo però al ribasso la stima preliminare: la diminuzione si attesta infatti al -0,7% sul mese e -0,6% sull’anno rispetto al -0,5% previsto.
L’inflazione negativa si deve in larga parte ai prezzi dei beni energetici e, in misura minore, dei servizi relativi ai trasporti. Un andamento che, come abbiamo sottolineato, dovrebbe conoscere un’inversione di tendenza alla luce dei dati diffusi da Arera in merito ai costi di energia elettrica e gas nel IV trimestre 2020.
Continua a crescere, invece, il tasso relativo al cosiddetto carrello della spesa, in aumento del +1%, a causa principalmente dell’incremento dei prezzi degli alimentari freschi.
Questo si traduce, come non ci stanchiamo di ribadire, in un aggravio che pesa soprattutto sulle tasche delle famiglie con redditi medio-bassi, costrette a causa degli aumenti e della delicata situazione determinata dalle ricadute sul piano economico-occupazionale dalla pandemia, a ridurre i propri consumi ai beni essenziali.
È evidente e necessario, di fronte a questo andamento, assumere scelte determinate e coraggiose. Per questo bisogna accelerare l’avvio dei piani per la ripresa economica, a partire proprio da interventi destinati al rilancio dell’occupazione e alla promozione dello sviluppo tecnologico.
È fondamentale, in tal senso, sfruttare in maniera pronta, attenta e mirata i sostegni messi a disposizione dall’Europa. In tale ottica è improponibile e impensabile non usufruire del MES, specialmente ora che stiamo assistendo a una recrudescenza della pandemia, con un forte aumento dei contagi e una crescente necessità di posti letto. Non sfruttare i fondi messi a disposizione per la sanità in nome di ottuse posizioni è quanto di più deleterio si possa fare per il Paese in questo momento. Per questo rivolgiamo al Governo un appello affinché metta in campo ogni azione per affrontare l’attuale emergenza e riportare l’Italia verso una crescita sostenibile ed equa.