Dopo la raccomandazione del Garante della Privacy a Facebook sull’attivazione di un servizio che consenta agli utenti di verificare se i propri dati personali siano coinvolti nell’imponente furto di dati dello scorso anno, un altro social network è finito nel mirino dell’Authority: il GPDP ha avviato un’istruttoria in relazione al furto di dati personali degli iscritti verificatosi in seguito alla violazione dei database di Linkedin.
Così come per il caso Facebook, anche in relazione all’episodio che sta coinvolgendo Linkedin è necessario prestare attenzione ad alcuni segnali che possono far capire che un numero di telefono è stato sfruttato a scopi illeciti. Un primo campanello di allarme è costituito da amici, parenti o comunque contatti noti che riferiscano di aver ricevuto messaggi di testo provenienti dal vostro numero contenenti richieste di denaro, di aiuto o di trasmissione di dati personali; altrettanto significative possono essere eventuali anomalie di funzionamento delle linea (ad esempio improvvisa assenza di linea in luoghi dove normalmente invece si riscontra una buona ricezione), in relazioni alle quali è opportuno contattare il servizio clienti del gestore per verificare che qualcun altro non abbia illecitamente chiesto e ottenuto, fingendosi l’intestatario del contratto, il trasferimento della numerazione su un’altra SIM (il cosiddetto fenomeno del sim swapping). Proprio in merito a quest’ultimo fenomeno sollecitiamo l’AGCom a definire con urgenza le modalità di cambio SIM nel quadro della Delibera n. 334/20/CIR, alla cui consultazione pubblica abbiamo partecipato con un nostro contributo.
I furti di dati personali non solo degli iscritti ai social network ma anche di clienti di operatori di tlc si stanno susseguendo con allarmante frequenza e dimostrano la necessità di un generale e importante efficientamento della sicurezza sulle piattaforme, visto che episodi di questo tipo rendono evidenti le lacune dei sistemi attualmente in uso. Non è accettabile che una imponente mole di dati sensibili sia costantemente esposti ad altissimi rischi, anche perché le ripercussioni per gli utenti possono rivelarsi anche molto gravi.
Come Federconsumatori continueremo a monitorare la situazione e in caso di ulteriori problemi valuteremo l’avvio di eventuali azioni nelle sedi opportune.
Invitiamo i cittadini a segnalarci eventuali problemi o anomalie che confermano il probabile furto di dati che, ricordiamo, è opportuno denunciare prontamente alla Polizia Postale.